Il parlamento tedesco ha approvato una nuova legge sull‘insolvenza (Corona-Insolvenz-Aussetzungsgesetz“, in breve “CorInsAG”), emanata per rispondere alla crisi economica scatenata dalla pandemia coronavirus.
La legge si applica con effetto retroattivo a partire dal 1° marzo 2020.
Cosa significa questo cambiamento per le aziende interessate?
La novità più rilevante è che le aziende che diventano insolventi a causa della pandemia di Corona non devono più presentare istanza di insolvenza entro tre settimane. Normalmente le imprese che materialmente si trovano in stato incapacità di provvedere al pagamento dei propri debiti, dovevano presentare entro tre settimane istanza di insolvenza. Era prevista in capo alla società l’obbligo di agire velocemente per evitare di danneggiare ulteriormente i creditori. Le società che non provvedevano entro il suddetto termine, vengono successivamente penalizzate durante la procedura di insolvenza. Questo principio valeva per le società senza responsabilità personale dei soci (le classiche GmbH, ovvero le società a responsabilità limitata).
La nuova legge prevede, che, almeno per il momento, ci sia una deroga a questo termine stringente, al fine di dare respiro alle aziende in difficoltà a causa del virus. Le aziende possono continuare ad usufruire dei vantaggi connessi ad una tempestiva apertura della procedura anche se questa avvenga a seguito di istanza presentata anche dopo il trascorrere del termine di tre settimane.
Cosa significa questo cambiamento, per le aziende?
Una società insolvente a causa della pandemia di Corona non deve quindi presentare istanza di insolvenza. Così almeno fino al 30 settembre 2020. Durante questo periodo, quindi, le aziende possono continuare i pagamenti a terzi e non devono presentare istanza di insolvenza. Questo comporta anche che gli obblighi di responsabilità di agire tempestivamente che normalmente sono in capo agli amministratori in questi casi, non operano. Inoltre, i creditori non possono presentare istanza di insolvenza sulla base della nuova legge: per le domande di creditori presentate entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, si presume che il motivo dell'insolvenza esistesse già il 1° marzo 2020. Attenzione: ovviamente non tutte le insolvenze pendenti sono dovute al virus, e quindi non tutti i casi riceveranno l’applicazione della legge. Restano infatti esclusi i casi in cui la società fosse già insolvente prima del 31 dicembre 2019 o l’insolvenza non sia dovuta alla diffusione del virus o sia prevedibile che l'insolvenza esistente possa essere eliminata.
Novità nella legge anche per i prestiti, le garanzie o le operazioni di copertura
Sempre al fine di dare respiro alle imprese, se una società riceve finanziamenti, prestiti dei soci o altre garanzie fino al 30 settembre 2020, il rimborso di tali mezzi di sostentamento non verrà considerato fino al 30 settembre 2023 come svantaggio per i creditori. Questo aiuta enormemente le aziende perché rimangono liquide e rimane la possibilità di ottenere ulteriori finanziamenti.